- Le " vittime dimenticate " del regime nazista -



Testimoni di Geova e Nazismo.
 L'intervento dell'On. Prof. Giovanni Bruni al convegno "Vittime Dimenticate" 7/11/01

IL TRIANGOLO VIOLA
Fonte:  “il biscegliese” - sezione “Riflessioni” - edizione Dicembre 2001

Riflessioni esposte all'Auditorium "Santa Croce", Via Giulio Frisari - Bisceglie (BA)
   Mercoledì 7 novembre 2001 


Il triangolo viola: era il contrassegno dato nei campi di concentramento dai nazisti a quella razza di appestati che erano per loro i Testimoni di Geova. Se ne sa del primo uso a Buchenwald, l’unico campo che ho visitato. Della dura vicenda non cito personaggi e particolari, faccio una sintesi. Vi ringrazio. Ho accolto volentieri e con umiltà il vostro invito, signore, signori e Testimoni di Geova. Grazie. Voi mettete la voglia degli uomini liberi e ci mettete anche tanta tenacia e insistenza, e io sono oggi testimone aggiunto di memoria. Leggo per evitare che la piena dei sentimenti che mi suscita l’argomento mi faccia debordare dagli argini di tempo assegnatimi. Siate benedetti perché testimoniate. Nella vita degli uomini ci sono tanti pensamenti, ma quello che devo dire di eccellente in voi è che siete uomini liberi, che non vi accodate proni a ciò che è prevalente, che non vi accomunate all’uomo di gregge. Anche altrove vi sono fedi, e quelle sentite vanno rispettate, ma 
quelle dei supini, di chi non crede a niente e perciò stesso si aggrega alla scia maggiore, anzi alza la voce a mostrare uno zelo che non ha, ecco, da quelli voi vi distinguete. Voi siete amanti di Dio, e quindi filosoficamente siete amanti di verità. E’ utile essere uomini liberi’? perché chi è libero ama davvero la verità. Quando tutti, in folla oceanica, bellimbusti sempre in prima fila, gridavano gli osanna, gli evviva la nostra morte e muoia la nostra vita, Voi, con la rivista L’ETA’ DELL’ORO resa ancor più popolare col nuovo titolo SVEGLIATEVI!, indicaste al mondo il male ancora occulto e latente - latet anguis in erba - che già prevedeva il nido dell’uccellaccio, il concrescere della bestia. Macchiavelli diceva: la malattia, quando è difficile da diagnosticare, è facile da curare, quando è facile da diagnosticare è difficilissima da curare. Voi vedeste, anzi provvedeste. Andatene fieri. E nella mostra itinerante delle vittime dimenticate dall’Olocausto questo mostrate e dimostrate, che voi additaste al mondo l’anticristo che veniva avanti, e voi l’avvertiste fin dai primi vagiti l’isterico mostro, frammezzo alla cecità dei molti. Chi era costui? Erode? Caino? Momo beffardo? Chi altro? E’ il diavolo! Era tutti questi, era l’omicida, era il Deicida, lui sì, non l’Ebreo! Era il male, era Belzebù, era, in una parola, L’UCCISORE degli uomini buoni per i quali vale il “non ammazzare”. Era l’omicida Hitler. Ed ebbe maestri: Mussolini; ed ebbe accoliti: camicie brune, nere, scure come la tenebra; ed ebbe seguaci; le efferate e ahinoi efficienti SS. L’uccisore, l’assassino, uccideva, faceva uccidere. I nazisti uccidevano ovunque. Hanno concepito di uccidere Dio, poverini, con la ridicola illusoria fiaba, col mito del superuomo che si sostituisce a Dio, e lui, il croceuncinato che si credeva Lucifero, non pensò che la piena luce di Lucifero era grazia di Dio, che Lucifero l’aveva avuta gratis, dice il libro; superbo, pensò che l’altezza raggiunta era dote tutta sua, sicché ebbe sì il suo momento di effimera potenza, ma poi sprofondò, fu sprofondato. Il nazionalfascismo uccideva sempre, nella carne in quel carnaio di morti dei campi di concentramento, e quando non andava nelle camere a gas collo ziclon 10 o nei forni crematori, uccideva nello spirito, asserviva, toglieva quella favilla di divino che è nell’uomo, la spegneva o tentò di spegnerla. Sennonché, anche dinanzi all’allettamento perché abiurassero, anche dinanzi alla minaccia estrema “o la fede o la vita” i Testimoni di Geova si tennero la fede e, ja, bruciarono la vita terrena per la loro salvezza eterna. Manzoni, nella Pentecoste, estolle questa forza d’animo nel verso bellissimo “pace che il mondo irride ma che rapir non può”. I testimoni di Geova, quelli che non furono solo vittime ma martiri, furono più forti delle SS. Poveri — povere SS., come gli scherani antichi davanti agli uomini di fede che non bruciano incenso agli déi falsi e bugiardi. Nella loro sicumera erano certi di aver potere sull’uomo perché lo credeva vestito di sola carne. Ridevano quando, non avendo ottenuto il consenso con le buone, si apprestavano a torturare, convinti che l’altro avrebbe ceduto o subito o poi. Ma la carne è debole, lo spirito no! E quando lo scudiscio o il ferro rovente o il palo non aveva vanto, per dirla con Dante, la delusione loro sboccava in stizza, in ira impotente, e sfociava in rabbia senza freno, il segno vero della loro imbelle inettitudine nei confronti dell’uomo. La provò lo stesso Hitler quando, in una scarica d’adrenalina, urlò ai testimoni di Geova protestanti. “questa genia sarà sterminata”. Siete scomparsi voi? Vedo che no. Ci fu un ufficiale tedesco che non eseguì l’ordine di uccidere, cioè non eseguì la consegna costante del nazismo, e vedi caso, divenne testimone di Geova dopo la guerra. In quella tregenda, il più grave disastro del pianeta, una iattura cosmica più che storica quella tra il 1933 e il 1945, “come potevamo noi star zitti” diceste parafrasando Quasimodo, se i duci della conclamata razza ariana superiore s’erano posti a capo di eserciti contro Dio, sì, contro Dio, perché eliminavano gli handicappati, i deboli, le minoranze ultime, cioè proprio i più cari al Signore? Voi foste antesignani di resistenza. Mi chiedete inoltre quali i motivi particolari della persecuzione dei nazisti verso i testimoni di Geova. lo sono un laico, e per il laico il primo rispetto va alla libertà di religione. Per cui la mia risposta è lucida e appassionata. Ma non siete Voi la Torre di guardia? Non siete voi sentinelle di Geova nel mondo? Non siete voi quelli che si sono incaricati di dar l’allarme di Dio sulla terra quando l’antidio attentò al patrimonio di Geova e Cristo? cioè a tutto l’asse giudaico-cristiano? E chi dev’essere abbattuto per primo se si intende assaltare l’accampamento dei buoni? chi si deve eliminare? La consegna della fazione mefistofelica è: uccidi la sentinella o tenta la loro diserzione, cioè abbindolale ut deficiant ab aliquo ad aliquem, indi abbatti la torre di guardia. Guardatela la vostra storia degli anni trenta e prima, dall’iniziale svolazzo del pipistrello succhiasangue ai campi di concentramento, e troverete che, per rendersi facile l’offesa all’uomo, i nazisti dovevano eliminare le sentinelle. E voi faceste il dovere? Eccome! Le sentinelle danno la sveglia, denunciano, gridano l’allarme, insistono oltre ogni pazienza, e soprattutto stanno SALDI come torre ferma che non crolla per spirar di venti, a dar conforto a timidi e sventurati, a dar speranza comunque di salvezza. Ecco la loro, la vostra gran voce nel silenzio. Voce che, dalla tomba dei vostri Kusserow decapitato, dei vostri Harms, grida, in nome di tutti i condannati a morte della Resistenza, di non dimenticare i Baranowski, gli Hoss, aguzzini simbolo del degrado dell’uomo. lo sono un ammiratore di Calace e sapete perché. Lui fu uno che, col proprio dovere e sacrificio dette la sveglia anzitempo del pericolo fascista e poi rimase tetragono ai colpi di fortuna. Saldo come voi, non si piegò e mi fa piacere che nella stessa settimana si parli di voi e di lui. Serve alla riscossa adesso che si vuole un interessato dimenticare, proprio mentre sei sempre lo stesso, uomo della pietra. Sei ancora quello della pietra e della fionda; uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte - t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo, Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno quando il fratello disse all ‘altro fratello: “Andiamo ai campi”. Quando devono vincere sulle differenti culture e religioni, sbarazzarsi di minoranze scomode o soverchiare gli antagonisti, i grassatori usano sempre le stesse tecniche: Vi accusavano di essere comunisti, vi condannavano perché antimilitaristi. Per tutto questo, io accolgo l’espressione “Il diavolo c’è”. Chi è? E’ l’artificioso malevolo, è il gusto di imbrogliare il prossimo con la propaganda truffaldina. Fu Goebbels che teorizzò un adagio di Victor Hugo:
"Mentite, mentite e poi mentite ancora, finiranno col credervi". E così si abbindola la gente, specie se, come si vede da foto e filmati, si mettono un po’ di preti, vescovi e cardinali a salutare Hitler con mani alzate. I Testimoni di Geova non salutavano Heil Hitler con la mano alzata. E che sgomento la miserevole vergogna, la miserevole vergogna di preside professore e professoressa che forzano il bambino di 6 anni perché dicesse col saluto “Heil Hitler”. E che peccato la famiglia sloggiata che raccoglie le sue poche cose care e se le vede buttate via tra ghigno, disprezzo e menefreghismo. E i figlioletti strappati alle madri, e la moglie disgiunta dal coniuge con violenza... Indignatio facit versus, la conoscenza senza commozione non vale, non ha valori. Si può dimenticare? Si può perdonare? lo rispondo con due No! Nè si può né si deve.
Genocidi, torture, squadroni della morte, desaparesidos sussistono a ricordarci che c’è sempre bisogno di testimonianza. (Ecco ancora Quasimodo). Per sovrammercato sti ciurmadori negano sempre, negano tutto, dicono che l’Olocausto non c’è stato, che è un’invenzione, che foto e filmati eloquenti sono fotomontaggi, che testimonianze e testimoni sono bugie e bugiardi. E’ insomma il caso del bue che dice all’asino “sei cornuto”. E invece lui è serpente, bisogna schiacciargli la testa. Amnistia di 200 mila? bonomia? Non serve. Essi incassano e sogghignano.
Astuti come serpenti, distruggeranno ogni traccia del loro operare maligno. Nei nazisti e nelle naziste c’era un timor di Dio deformato. I demoni, gli indemoniati, perché tali erano gli hitleriani, trattavano l’uomo con lo spirito beffardo e malevolo di Momo, e mentre ne sfregiavano e ne storpiavano l’umanità, dicevano ai miseri sotto torchio: “Non proverete mai quel che facciamo” e si accanivano specialmente nella distruzione di documenti compromettenti durante la ritirata e nelle marce della morte dei prigionieri davanti all’avanzata ormai vincente degli Alleati. Ma proprio nella premura di far falò delle cataste di lor carte c’era l’autoaccusa e il timore. Sapevano che l’uomo rimasto avrebbe condannato, sapevano che il sangue dei martiri è prolifico, e se sentivano il morso dentro, quando echeggiava nelle loro orecchie il grido di fede dei Testimoni di Geova e di quanti altri rimasero saldi a testimoniare libertà anche a nome di milioni di vittime innocenti, non avevano il fremito del pentimento, ma si apprestavano ad apparar strumenti per galleggiare e tornare a galleggiare. Perciò per me nessuna pietà. Totalitariamente nichilisti, essi annientavano, nullificavano. Ma invano. Voi, Testimoni di Geova, foste tra i pionieri, anticipaste sin dagli anni trenta e anche prima i Deucalione e Pirra postnazisti e postfascisti, quei Deucalione e Pirra che, gettandosi dietro le spalle sassi, ne fecero gli uomini costruttori di quell’edificio che vuol porsi alle spalle quel secolo breve dei totalitarismi rossi, neri, gialli, aperti o striscianti. Ma le pietre di quell’edificio abbisognano della calce affinché non si sconnettano. Voi ancora potete essere componente di quella calce. 

Giovanni Bruni

Fonte: Giornale “il biscegliese” - sezione “Riflessioni” - edizione Dicembre 2001 - pagina 23
(il seguente testo è il testo pubblicato compreso di  errori ortografici.)

Torna all'indice dei documenti.


Progetto Web -Copyright ©2001-2003 by Redazione Triangolo Viola. Tutti i diritti riservati.
Se riscontri errori
contattaci via e-mail. Ultimo aggiornamento pagina: 05/11/2003 .