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UMILIATI, TORTURATI, UCCISI
Film avvincenti di Fritz Poppenberg sui testimoni di Geova sotto le due dittature tedesche


Articolo pubblicato in tedesco su DIE WELT

Giovedì, 21 Ottobre 1999, pag. 30

Di Gerhard Besier

 

         “Adesso sono giunto al terzo film della serie, forse l’ultimo”, scrive l’autore e regista Fritz Poppenberg sul suo film “Seguitemi. I testimoni di Geova sotto il regime della DDR [Repubblica Democratica Tedesca o Germania Est]”. Sebbene non faccia parte della comunità religiosa dei testimoni di Geova, il 50enne Poppenberg è visibilmente affascinato dalla fermezza della loro fede. Nel 1989 iniziò la sua trilogia con la produzione SFB “Sotto la protezione di Geova”, nel 1997 seguì “Non temete. Persecuzione e resistenza dei testimoni di Geova sotto il regime nazista”.

            I film di Poppenberg sono documentari. Egli ricerca i luoghi nei quali degli esseri umani furono umiliati, torturati e uccisi a motivo della loro fede.  I testimoni oculari raccontano, spesso in lacrime, il loro destino e quello dei loro compagni di prigionia. Nei filmati Poppenberg fa vedere più volte degli stivali maschili che scendono delle scale che conducono a camere sotterranee della tortura. Certamente, il regista mira all’effetto scenografico dell’orrore, ma senza inventare nulla. Egli sposta le cose indietro nel tempo ed aiuta a riviverne il contenuto spaventoso.

            Fino all’inizio degli anni novanta le sofferenze dei testimoni di Geova nel Terzo Reich erano state ignorate dalla società della Germania Occidentale. Anche gli stessi testimoni di Geova avevano fatto ben pochi tentativi di far conoscere questi fatti al vasto pubblico. Fino ad allora gli orrori erano stati documentati da mostre, film e racconti di testimoni oculari sull’uccisione degli ebrei europei e sulla resistenza di pochi membri delle chiese ufficiali. Con il suo film Poppenberg ha portato a conoscenza di tutti che c’è stata una comunità religiosa compatta nel rifiutare il regime nazista. Migliaia di testimoni di Geova languirono nelle carceri e nei campi di concentramento, identificati da un triangolo viola sulla loro divisa di detenuti. Molti morirono nei luoghi di prigionia. L’autore Poppenberg non può fare a meno di domandarsi come poterono quegli esseri umani resistere alle torture, e in modo sorprendente i suoi commenti più volte danno atto che la loro forza proveniva dalla fede.

            Questo passato rappresenta una sfida per la concorrenza religiosa, perché al presente potrebbe fare ancora dell’attività missionaria. Perciò non fa meraviglia che i film di Poppenberg siano stati degnati di poca attenzione da parte delle chiese ufficiali. Ancora più distinto fu il rifiuto della documentazione filmata “I testimoni di Geova, saldi di fronte all’attacco nazista”, prodotta dalla stessa Società Torre di Guardia. Quando uscì nel 1997, addetti culturali e rappresentanti delle chiese si dettero un gran daffare a dichiarare con circolari, direttive e consulenze che il film “non va dato agli studenti” ed è “sconsigliato per il noleggio”. Al film doveva essere dato l’ostracismo. Ma queste manovre non riuscirono coi film di Poppenberg. Il suo film “La Bibbia ha ragione? La teoria dell’evoluzione è priva di prove”, uscito nel 1998, ha comunque ricevuto, nel 1999, il premio della KEP “Konferenz Evangelikaler Publizisten” [Conferenza di pubblicisti evangelici]. A dire il vero, la sua predilezione per temi estranei alla corrente culturale prevalente nella Repubblica Federale tedesca sembra avergli procurato, con l’andar del tempo, alcuni problemi. Sebbene finora otto dei suoi film si siano distinti per qualità di regia, immagini e copione, non trovò più alcuna commissione cinematografica disposta ad appoggiare il film “Seguitemi”. Chi vede il film, non se ne fa meraviglia. La documentazione più recente di Poppenberg smaschera il cinismo di alcuni intellettuali della sinistra liberale, fra i quali anche teologi, che dopo il 1990 vollero definire il regime nazista e quello della DDR eufemisticamente così: lo stato nazista ha lasciato montagne di cadaveri, mentre il regime  della DDR soltanto montagne di dossier.

            D’altra parte, Poppenberg mostra che dopo il 1945 per i testimoni di Geova nella zona occupata dal regime sovietico non c’è mai stata una “liberazione”, ma la prosecuzione delle loro sofferenze senza soluzione di continuità. Erano cambiate soltanto le uniformi e le ideologie degli aguzzini. Inesorabilmente, Poppenberg lascia che le vittime sopravvissute descrivano il repertorio infernale dell’afflizione, mostrandone i volti segnati dalle torture. Costretti a stare in piedi su uno sgabello con le mani legate dietro la schiena, se non ammettevano di essere spie “dell’imperialismo statunitense nemico della pace”, chi li interrogava ribaltava lo sgabello facendo cascare la vittima rovinosamente. Fra loro si trovavano anche numerose “vittime del fascismo”. Delle donne erano costrette a stare in piedi tre giorni e tre notti, private del sonno, in locali surriscaldati o gelidi. I figli dei testimoni di Geova erano strappati ai loro genitori e internati in istituti statali. Ai detenuti erano somministrate sostanze stupefacenti o addirittura veleni. Alcuni erano costretti a mangiare per terra come animali. Ai malati erano negate le cure e i sani erano internati in ospedali psichiatrici.

            In una fase successiva, il Ministero per la Sicurezza Nazionale [Stasi] raffinò i metodi del terrore. Le donne sposate a testimoni di Geova detenuti erano costrette a divorziare da loro. Altri erano denunciati falsamente come traditori della loro comunità religiosa.

            Poppenberg non menziona altri testimoni di Geova che non furono capaci di resistere alle torture e che divennero apostati privilegiati dell’iniquo regime, coi quali la Stasi fondò riviste e organizzazioni “ausiliarie” per “denunciare” il carattere “criminale” della comunità religiosa. Alcuni apologeti e divulgatori delle chiese ufficiali sia orientali che occidentali mantennero contatti collegiali con queste strutture. Tuttavia, il comune intento di dare il colpo di grazia all’odiata comunità religiosa non raggiunse il suo obiettivo.

 

“Seguitemi” di Fritz Poppenberg, Drei Linden Film Berlin, e-mail: 3lindenfilm@qmx.net

 

23 Ottobre 1999 Prima visione nella Akademie der Künste [Accademia delle Arti] Berlino.

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